Se dai un pesce a un uomo,
egli si ciberà una volta sola.
Ma se tu gli insegni a pescare,
egli si nutrirà per tutta la vita.
Se fai progetti per un anno,
semina il grano.
Se i tuoi progetti si estendono a dieci anni,
pianta un albero.
Se i progetti abbracciano cento anni,
istruisci un popolo.
Seminando un grano alla volta,
ti assicuri un raccolto.
Se pianti un albero,
tu farai dieci raccolti.
Se istruisci un popolo,
tu raccoglierai cento volte.
(Kuang-Tsen)
Commento di Alice Sturiale (Il libro di Alice):
Se tu comandi un popolo e lo trascini come un burattino, un giorno o l'altro potrai anche imbrogliarlo e quello eseguirà perché non sarà consapevole dello sbaglio che commette. E se un giorno finirà la dittatura per quel popolo, questi non sarà capace di vivere, di portare avanti una società e quindi finirà per morire. Ma se tu insegni al popolo a vivere, a riconoscere il bene dal male, a leggere e a scrivere, a lavorare, a capire cosa accade nel mondo, nello Stato, a prendere una decisione e a fare una scelta, il popolo non si farà più imbrogliare e anche se un giorno nessuno più lo comanderà saprà vivere da solo e bene.
(9 dicembre 1993, V elementare).
Un libro dev'essere una picozza per rompere il mare di ghiaccio che è dentro di noi.
domenica 31 agosto 2008
venerdì 29 agosto 2008
Il cielo addosso
Volteggiano,
come milioni
di bianche stelle
nello spazio.
Non sono più
sul pianeta Terra,
per un minuto
non sono più
me stessa
ma son
forse soltanto
un'idea
di infinita
libertà.
Mi scende
lentamente
sulla testa
il cielo... o,
forse,
sono io
che salgo
e mi tuffo
nello spazio
della fantasia.
(dal liro: "Il libro di Alice" di A. Sturiale)
come milioni
di bianche stelle
nello spazio.
Non sono più
sul pianeta Terra,
per un minuto
non sono più
me stessa
ma son
forse soltanto
un'idea
di infinita
libertà.
Mi scende
lentamente
sulla testa
il cielo... o,
forse,
sono io
che salgo
e mi tuffo
nello spazio
della fantasia.
(dal liro: "Il libro di Alice" di A. Sturiale)
mercoledì 27 agosto 2008
Come l'amore di Chiara e Francesco
Caldo ocra
di un mezzogiorno estivo
espanso sui campi,
fieno tra i capelli sudati
all'ombra di un pesco
nettare colmo lungo la gola
e riempie il tempo
di sapori e profumi.
I tuoi occhi nel punto
più segreto della mia anima,
non credevo potessi esistere,
e mi sazio del pezzo di azzurro
sulle nostre teste.
Due sguardi attenti
a catturare le nuvole
deliziosi suoni
voci di vecchi bambini
che si rincorrono
sparsi e felici
intorno a noi.
Rintocchi lontani
da un antico campanile
chiamano l'Immenso
e tutto diventa piccolo
tutto diventa preghiera.
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