venerdì 10 ottobre 2008

..davanti ai giovani che ci guardano non facciamo pericolose confusioni tra il bene e il male..

L'estratto che segue, da "L'obbedienza non è più una virtù", è parte della risposta di don Lorenzo Milani al Comunicato dei cappellani militari del 12 febbraio 1965, che si opponevano all'obiezione di coscienza ritenendo che fosse un insulto alla Patria e ai suoi caduti e che "estranea al comandamento cristiano dell'amore, è espressione di viltà".
Dal 1965 al 2008. Oggi possiamo allargarne il significato su più "fronti". Viviamo l'epoca della farsa e della sopravvivenza. Dobbiamo r-esistere con il coraggio della verità ad ogni tentativo di aumentare le nostre paure e svilire le nostre coscienze attraverso una dubbia informazione e una dubbia moralità, passate per legittime.

"Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato,privilegiati e oppressori dall'altro.
Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri. E se voi avete il diritto, senza essere richiamati dalla Curia, di insegnare che italiani e stranieri possono lecitamente anzi eroicamente squartarsi a vicenda, allora io reclamo il diritto di dire che anche i poveri possono e debbono combattere i ricchi. E almeno nella scelta dei mezzi sono migliore di voi: le armi che voi approvate sono orribili macchine per uccidere, mutilare, distruggere, far orfani e vedove. Le uniche armi che approvo io sono nobili e incruente: lo sciopero e il voto.
Abbiamo dunque idee molto diverse. Posso rispettare le vostre se le giustificherete alla luce del Vangelo o della Costituzione. Ma rispettate anche voi le idee degli altri. Soprattutto se sono uomini che per le loro idee pagano di persona.Certo ammetterete che la parola Patria è stata usata male molte volte. Spesso essa non è che una scusa per credersi dispensati dal pensare, dallo studiare la storia, dallo scegliere, quando occorra, tra la Patria e valori ben più alti di lei.
Non voglio in questa lettera riferirmi al Vangelo. E' troppo facile dimostrare che Gesù era contrario alla violenza e che per sé non accettò nemmeno la legittima difesa".

don Lorenzo Milani

1 commento:

Paola Romitelli ha detto...

Un post pieno e ricco di riflessioni, di un'ampiezza tale che si rischia di non focalizzarne il punto o i punti.
Molte cose mi hanno colpito, a partire dal titolo, che richiama ad una coscienza, una consapevolezza e una responsabilità enormi ma di base per qualsiasi comportamento o scelta di vita.

Mi ha colpito, inoltre, la frase "dividere il mondo in italiani e stranieri", ricordandomi alcune parole di Madre Teresa "Finché nel mondo ci saranno le divise, la guerra non cesserà di esistere".
Frase che dice molto, specie se la si ascolta andando oltre il significato letterale delle parole.